Innanzitutto è fondamentale definire cosa si intende con questi termini, uso e abuso, in quanto aiuterà a comprenderne meglio la differenza. Per “uso” si intende un consumo controllato e limitato di una sostanza, con il termine “abuso” invece si intende il consumo eccessivo e improprio di una sostanza.
Nella clinica, però, la definizione di questi due termini è comunque complessa in quanto potrebbero esserci, da parte di un individuo, consumi sporadici di una sostanza della quale però si è abusato. Di contro, non ci si può basare solo sulle quantità consumate dal soggetto, dal momento che potrebbero verificarsi consumi non eccessivi, ma con un’alta frequenza da suggerire una qualche forma di dipendenza.
È importante fare un’ulteriore distinzione tra abuso e dipendenza, dove l’abuso si può inquadrare come una fase lieve e precoce di dipendenza con grave manifestazione di un quadro dalle caratteristiche simili.
Il DSM-V (Manuale Diagnostico Statico dei disturbi psichici) unisce le categorie di uso e dipendenza in un unico disturbo chiamato “disturbo da uso di sostanze”, rappresentato dalle seguenti caratteristiche: desideri persistenti o tentativi infruttuosi di interrompere, ridurre o controllare l’uso della sostanza; gran parte del tempo è impiegato nella ricerca della sostanza, nel consumo e nel recupero; il consumo ricorrente interferisce con i vari aspetti di vita; problemi ricorrenti nella sfera sociale e interpersonale; crisi di astinenza.
Ad oggi tra le più comuni dipendenze da sostanze troviamo: dipendenza da cocaina, dipendenza da alcol, dipendenza da cannabis e dipendenza da caffeina e energy drink.
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